Conoscere

Il nostro comune si chiama Ayas e forse non sai che è composto da ben 41 frazioni:
Antagnod, Bisous, Mandrou, Magnéa, Paloueta, Palenc, Champlan, Champoluc, Frachey, Saint Jacques, Pra Sec, Rovinal, Drole, Blanchard, Peyo, Reze, Crojetta, Fiére, Suttsun, Cunéa, Crest, Frantse, Mascogna, Pila, Magnéchoula, Eriu, Periahc, Periahc d’Aval, La Crouch, Trochey, Meytére, Cornu, Corbet, Lignod, Borbey, L’Ojel, Goi Deseut, Goi Damon, Pieit, Granon, Grana.

Mica male vero?! Pensa che ognuna è collegata alle altre da un antico sentiero percorribile tutto l’anno. Solo camminando lo si conosce, la velocità delle automobili, degli impianti di risalita, è nemica dell’attenzione per i dettagli.
Se hai lo spirito dell’antico viaggiatore e non solo quello del solito turista: questa è la tua dimensione.

Dopo aver visitato le frazioni, incamminati lungo il Ru Cortot, canale irriguo trecentesco costruito per portare acqua dal Torrente di Ventina a quota 2150, nel Vallone di Cortot, fino al Col de Joux (m. 1650), permettendo così di rendere fertili gli aridi pascoli e campi di orzo, segala, avena e frumento di Emarèse, St.-Vincent e Challand St.-Anselme. Solo menti chiaroveggenti poterono pensare un‘opera tanto ingegnosa che dà i suoi benefici ancora oggi dopo 600 anni. Lungo la Valle di Challand e Ayas i canali si susseguono uno dopo l’altro. Sulla tua strada incontrerai il tuo primo castello, rifugio emblematico della ribelle Caterina di Challand, Il castello di Graines.

Scendi ancora. Poco prima di Verrès dove il torrente Evançon ha scavato un profondo solco nella vale, alza gli occhi. Un maniero severo dall’aria minacciosa si staglia sulla rocca, è il castello di Verrès. Lui è severo, mentre i suoi abitanti sono dei simpaticoni, il momento migliore per conoscerli è a febbraio, quando va in scena l’epico carnevale storico.

Ti sono piaciuti i castelli? Bene perché in Valle d’Aosta ne abbiamo oltre 130 tra castelli e residenze signorili databili dal Medioevo al Rinascimento fino ai primi del ‘900. Nella vallata centrale remando controcorrente sulla Dora Baltea ne potrai osservare a decine, comunicavano a vista uno con l’altro.
Dopo una trentina di km ti troverai ad Aosta.

Qui la macchina del tempo fa un salto all’indietro. I Romani dopo aver sconfitto i Salassi, un popolo gallico stabilitosi nella valle della Dora Baltea nel 25 a.C., fondarono una città dove sorgeva un accampamento. Fu chiamata in onore di Ottaviano Augusto, “Augusta Praetoria” e da quel nome ne deriva il nome attuale della Regione e della città. Curiosità: Aosta ha anche un compleanno, perché gli antichi Romani non facevano nulla per caso.

Nei giorni del solstizio d’inverno tra il 21 e il 23 dicembre di ogni anno è possibile apprezzare il sorgere del sole allineato sull’antico Cardo Maximus, oggi via Croce di città, tra le 10.48 e le 10.52.

Ti ho portato un po’ in giro e magari ti ho fatto venir voglia di venirci di persona. Lo spero.

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